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Il rischio maggiore d’inquinamento delle acque da prodotti fitosanitari si presenta nelle fasi di riempimento e di lavaggio delle irroratrici. Le cosiddette immissioni puntuali sono responsabili di oltre il 50 % dei casi d’inquinamento da prodotti fitosanitari. Dal 1° gennaio 2018 la Confederazione e i Cantoni erogano contributi a fondo perso a favore della costruzione di aree di riempimento e piazzali per il lavaggio delle irroratrici. I sistemi a disposizione sono di diverso tipo: convogliamento dell’acqua di risciacquo direttamente in una fossa attiva per la raccolta del liquame, piazzali di lavaggio mobili o fissi, serbatoio di recupero e impianto di evaporazione, piazzali coperti o scoperti. È quindi possibile trovare una soluzione adeguata per ogni azienda. I servizi cantonali preposti alla protezione dei vegetali e delle acque forniscono la necessaria consulenza agli agricoltori e verificano i requisiti tecnici.

«Chi utilizza i prodotti fitosanitari o i loro scarti deve provvedere affinché non abbiano effetti collaterali inaccettabili sugli esseri umani, gli animali e l’ambiente» sancisce l’articolo 61 capoverso 1 dell’ordinanza sui prodotti fitosanitari (OPF; RS 916.161). L’utilizzo di prodotti fitosanitari nell’agricoltura non gode di una buona immagine. Le analisi dei residui presenti nei corsi d’acqua mostrano che troppi prodotti distribuiti sulle piante e sui suoli finiscono proprio nelle acque. Tuttavia, il rischio maggiore che prodotti fitosanitari concentrati o acque di risciacquo contaminate da prodotti fitosanitari finiscano nelle acque non si presenta nella fase d’irrorazione del prodotto, bensì in quelle di riempimento e di lavaggio delle irroratrici di pieno campo e dei nebulizzatatori. In presenza di questo tipo di contaminazione si parla di immissioni puntuali. Già pochi granuli o gocce di un prodotto fitosanitario possono provocare contaminazioni delle acque superficiali e sotterranee. Secondo il Servizio delle acque e dei rifiuti del Canton Berna, oltre il 50 % delle contaminazioni delle acque da prodotti fitosanitari provengono da cosiddette fonti puntuali e il rischio maggiore in assoluto insorge durante il lavaggio dell’irroratrice.

Diverse varianti possibili

Le irroratrici vanno riempite e pulite in modo da evitare che la poltiglia trabocchi e che i residui di prodotto fitosanitario o l’acqua di risciacquo contaminata finiscano nelle canalizzazioni o in un corso d’acqua. In fase di riempimento dell’irroratrice si raccomanda quindi di lavorare

  • su un piazzale coperto, privo di tombini e impermeabilizzato (p. es. in un fienile o sotto l’avantetto);

  • su un piazzale impermeabilizzato con deflusso nella fossa per il liquame;

  • su una pedana di riempimento mobile (foglio impermeabile con bordi rialzati);

  • su un piazzale appositamente adibito al lavaggio dell’irroratrice con deflusso in un impianto per il trattamento delle acque; oppure

  • utilizzando una vasca di recupero adattata alle dimensioni dell’irroratrice.


Zoom: ab2019_waschplatz_abb_1.jpg

Area di riempimento e piazzale di lavaggio dotato d’impianto di evaporazione (Biobed) in palette, collettore di fanghi sotto l’irroratrice, a destra serbatoio per il recupero dell’acqua di risciacquo.


Se in un’azienda è disponibile una fossa attiva per la raccolta del liquame, le operazioni di riempimento e di lavaggio possono essere effettuate su un piazzale impermeabilizzato direttamente collegato alla fossa per il liquame (p. es. corte) in modo che l’acqua di risciacquo venga convogliata direttamente nella fossa e successivamente possa essere distribuita sui campi miscelata al liquame. Se non è possibile far defluire l’acqua di risciacquo nella fossa per il liquame, ma è previsto che venga trasportata in un secondo tempo su una superficie coperta di vegetazione, su un campo sul quale è già stato effettuato il raccolto o in un sistema d’evaporazione, il piazzale deve essere collegato a un serbatoio di recupero che può essere in superficie o interrato, in calcestruzzo o in materiale sintetico. I requisiti relativi al serbatoio di recupero possono variare a seconda del Cantone (a doppia parete, vasche di recupero). Inoltre, il pozzo raccoglitore dell’acqua di risciacquo deve essere provvisto di un collettore di fanghi ed eventualmente di un separatore d’olio, onde proteggere l’installazione dalla sporcizia. La copertura consente di evitare la penetrazione di acqua piovana nel sistema.

Per le aziende che utilizzano le irroratrici solo raramente, sono disponibili in commercio pedane di riempimento e di lavaggio mobili dai costi contenuti, con superficie impermeabile e bordi rialzati. Con l’ausilio di una pompa, l’acqua di risciacquo viene raccolta in un serbatoio di recupero. Si raccomanda di posizionare la pedana in un luogo coperto in modo da non doverla spostare dopo l’uso o in caso di pioggia.
 

Zoom: ab2019_waschplatz_abb_2.jpg

Area di riempimento e piazzale di lavaggio (a destra) dotato d’impianto di evaporazione (Biobed) sotto forma di «silo mobile» (a sinistra), collettore di fanghi e serbatoio per il recupero dell’acqua di risciacquo


Nel Piano d’azione sui prodotti fitosanitari del 26 settembre 2017 il Consiglio federale ha stabilito che sono necessarie misure per evitare immissioni puntuali di prodotti fitosanitari. Onde accelerare la realizzazione di provvedimenti edilizi e installazioni volti a evitare tali immissioni, dal 1° gennaio 2018 vengono erogati contributi a fondo perso specifici sia nella regione di montagna sia in quella di pianura. Le disposizioni al riguardo sono contenute nell’articolo 18 capoverso 3 dell’ordinanza del 7 dicembre 1998 sui miglioramenti strutturali (OMSt; RS 913.1) nonché nell’articolo 5 e nell’allegato 4 dell’ordinanza dell’UFAG del 26 novembre 2003 concernente gli aiuti agli investimenti e le misure sociali collaterali nell’agricoltura (OIMSC; RS 913.211).

Contributi a fondo perso

Confederazione e Cantoni sostengono la realizzazione di aree di riempimento e piazzali di lavaggio di irroratrici e nebulizzatori nella misura del 25 % al massimo dei costi aventi diritto ai contributi, tuttavia per un importo non eccedente 100 000 franchi. Il Servizio cantonale preposto alla protezione dei vegetali o quello responsabile della protezione delle acque verifica se sono adempiuti i requisiti tecnici prescritti per la costruzione dell’impianto. I costi aventi diritto ai contributi vengono fissati in base all’offerta economicamente più vantaggiosa. Anche i piazzali di lavaggio mobili possono beneficiare di un sostegno finanziario.

Nel 2018, ovvero nel primo anno di contribuzione, a favore di dieci piazzali di lavaggio nei Cantoni Friburgo, Argovia, Turgovia, S. Gallo, Vaud, Vallese e Soletta, per un volume d’investimento totale di 880 000 franchi e costi aventi diritto ai contributi di 796 000 franchi, sono stati assegnati contributi federali per un importo complessivo di 187 550 franchi.

Samuel Reusser, Ufficio federale dell’agricoltura; samuel.reusser@blw.admin.ch

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